martedì 24 novembre 2009

Golositâs...

Sarà che rivin lis fiestis di Nadal e si cirin dome buinis notizis ma chistis dôs mi pâr sedin propit..une vore golosis!!

Cioccolato e mortalità cardiovascolare e totale nel post infarto
Chocolate consumption and mortality following a first acute myocardial infarction: the Stockholm Heart Epidemiology ProgramJanszky I, Mukamal KJ, Ljung R, Ahnve S, Ahlbom A, Hallqvist J.J Intern Med. 2009 Sep;266(3):248-57.
Il cioccolato rappresenta una importante fonte di flavonoidi, composti ad attività antiossidante. Benché diversi studi abbiano dimostrato gli effetti favorevoli del consumo di cioccolato sugli eventi cardiovascolari nel breve termine, meno chiari sono gli effetti nel lungo termine specialmente in soggetti a rischio molto elevato. In questo studio prospettico è stata valuta la correlazione tra i livelli di assunzione di cioccolato e la mortalità totale, cardiaca, e gli eventi cardiovascolari non fatali in pazienti con pregresso infarto acuto del miocardio. Una coorte di 1169 soggetti non diabetici sopravvissuti ad infarto, parte del Stockolm Heart Epidemiology Program, è stata sottoposta ad osservazioni 3 mesi dopo la dimissione dall’ospedale e per un periodo di 8 anni. I risultati hanno dimostrato una forte correlazione inversa tra il consumo di cioccolato e la mortalità per eventi cardiaci, con una riduzione del rischio pari a 0.73, 0.56 e 0.34 per frequenze di assunzione crescenti, da una volta al mese, a una volta alla settimana a due o più volte alla settimana, rispetto all’assenza di consumo. Una correlazione analogamente inversa, anche se più modesta è stata riscontrata anche per la mortalità totale e per gli eventi non fatali. Non è stata evidenziata nessuna associazione tra la mortalità cardiaca o totale e il consumo di altri tipi di dolci. Queste osservazioni indicano che il consumo di cioccolato può ridurre la mortalità cardiovascolare in soggetti coronaropatici non diabetici confermando che questo alimento rappresenta una importante fonte di sostanze bioattive con effetti benefici per l’organismo.

Pistacchi e riduzione del rischio cardiovascolare
Effect of Pistachio diet on lipid parameters, endothelial function, inflammation, and oxidative status: a prospective studySari I, Baltaci Y, Bagci C, Davutoglu V, Erel O, Celik H, Ozer O, Aksoy N, Aksoy M.Nutrition. 2009 Jul 30. [Epub ahead of print]
L’associazione tra il consumo regolare di frutta secca e la riduzione del rischio cardiovascolare, supportata da numerose evidenze epidemiologiche, viene attribuita in parte all’elevato contenuto in grassi monoinsaturi e polinsaturi di noci, mandorle e arachidi, dai quali trarrebbero beneficio i parametri lipidici, e in parte all’apporto di fibra, vitamine, antiossidanti di varia natura, steroli vegetali e aminoacidi come l’arginina, che modulerebbero la funzione endoteliale, lo stato ossidativo e l’infiammazione. Per questo studio, 33 studenti della scuola di polizia di Gaziantep, in Turchia, dopo avere seguito per 4 settimane una dieta rigorosamente controllata di tipo mediterraneo (preparata e consumata all’interno dell’istituto), hanno consumato per altre 4 settimane lo stesso regime alimentare, nel quale però circa il 20% delle calorie giornaliere erano apportate da pistacchi. Nella seconda fase dello studio è stato registrato un miglioramento complessivo del profilo lipidico (con aumento del colesterolo HDL e riduzione del colesterolo totale ed LDL e dei trigliceridi) del metabolismo glucidico, oltre che della funzione endoteliale e dello stato ossidativo, con una riduzione dei livelli una proteina proinfiammatoria, l’Interleuchina-6. Questi risultati dimostrano che anche l’effetto cardioprotettivo associato al consumo di pistacchi, come quello già rilevato per il consumo di noci, non è mediato esclusivamente dal controllo dei parametri lipidici, ma anche dalla regolazione di altri fattori di rischio cardiovascolare.

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